I blog? Roba vecchia!

Parola di Mark Pilgrim:

My name is Mark Pilgrim, and this is my personal home page.

From July 2001 to October 2004, I published a weblog here. (You can still browse the archives if you like.) Now that everyone and their dog has a weblog, I've gone retro and converted it back to a home page, like the one you made for your dog in 1996 and promptly forgot about. Everything old is new again.

Mark è stato un grande blogger che ha saputo travasare le sue immense conoscenze di programmatore sulle sue pagine, unendole ad una graffiante capacità di commento e polemiche sull'andamento delle tecnologie web degli ultimi anni.

Quando il W3C proponeva varianti contorte all'XHTML Mark lo cazziava. Quando l'RSS si complicava pure. Quando Movable Type è diventato roba commerciale è migrato a WordPress Un giretto sui sui archivi è istruttivo. Ora sta cazziando tutti noi, con tanti saluti ai più permalosi.

Non ha tutti i torti a mio avviso, anzi. Chi mi conosce sa che non amo confondermi con la massa. Tuttavia l'evoluzione di qualunque tecnologia su Internet produce effetti sociali (nella realtà virtuale) analoghi a quelli di una piccola cittadina che diventa una metropoli o di un negozietto che diventa un megastore.

15 anni fa nessuno sapeva cos'era un email, ma chi li usava rispettava scupolosamente la netiquette (vedi anche il sito di Bertola) e, ad esempio, si curava del quoting. Oggi chiunque ti inonda di robaccia, rispondendo in cima al testo, con interi mail allegati inutilmente, il subject pieno di R:R:R: (grazie a M$oft), e scrivendo in HTML.

Quando il blog diventa uno strumento facile allora chiunque si mette a usarlo. Quando sbarca sui grandi quotidiani come paroletta di moda anche peggio. I contenuti originali sono sempre meno frequenti. La gente rilancia notizie a partire dalle stesse press release che tutti possono già leggere quando si dovrebbe fare il contrario: scrivere solo quando si hanno osservazioni da fare sulle notizie. Un commento arricchisce di punti di vista. Una news peggiora solo il rapporto segnale-rumore.

Diceva sempre Mark nei commenti a questo post:

Re: news-reposters. The combination news-aggregator-plus-blogging-tool is probably the worst possible invention for the long-term health of the blogging community. All other things being equal, people will do what their tools make easy – witness all the newbie blogs with default Radio templates that do nothing but repost auto-generated excerpts from the top ~25 bloggers. Like, who cares? Go into stamp collecting. I’ve written scripts that generate more interesting content.

Ed era il 9 febbraio del 2003.

Secondo me c'è una terza via: rimettere l'accento sulla parte log della parola weblog. Riprendere il significato originario di registro di eventi (informatici e non) insito nella parola log. Se racconto cosa sto facendo, nel lavoro o nella vita, allora i miei contenuti possono aggiungere un mattoncino alle informazioni in rete. Sapere a che punto è la lavorazione di qualche cosa è un'informazione utilissima, specialmente in ambito corporate o dove ci sia un lavoro collaborativo.

Il più è convincere gli altri…

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