Strategie e sacrifici

Il piano di Matteo Renzi è definito. Lo strappo di oggi è solo una prima tappa. Quella più importante passa per l’elezione del capo dello Stato. Che il sindaco Rottamatore non solo ha deciso di giocare in prima persona. Ma da dentro il Palazzo. Da leader nazionale. Come espressione di un altro Pd rispetto a quello bersaniano. E’ la “fase due” della Rottamazione, la Rottamazione dall’alto, e non più (e non solo) da dentro. Che passa non dalle fumose direzioni di partito, da cui è assente da un po’. Ma da una strategia su due livelli: il Palazzo, dove giocare il grande risiko sul Quirinale. E l’opinione pubblica, da sensibilizzare attraverso una strategia mediatica studiata nei dettagli.

Se quanto ricostruito nel pezzo dello Huffington Post è vero, mi convinco ancora di più di preferire chi le cose le cambia dal di dentro rispetto a chi scatena un assalto da fuori del suo campo di azione.

E mi chiedo, chi, nei media e in altri ambienti, dà supporto a Matteo Renzi senza dirlo apertamente? Le comparaste in televisione sono su invito o su proposta?

E’ lecito far pesare le proprie truppe con mezzi del genere?

Mi trovo d’accordo con Civati: Se devo sacrificare qualcuno

Sacrifico Berlusconi, non Bersani. O Prodi.

E mi chiedo da un mese, anzi, da quando andavo al liceo, perché mai dobbiamo sempre aiutare Berlusconi. E se non lo facciamo noi, troviamo qualcun altro dispostissimo a farlo.

3 commenti

  1. Rispetto Bersani come persona onesta e intelligente ma penso abbia il difetto classico del centro sinistra che non mi ha mai portato a dare il voto a questa coalizione: la incapacità di quagliare e di produrre. Sempre tante parole ma pochi fatti. La situazione attuale ne è l’esempio lampante. Renzi almeno ha più energia. Non cercherei teorie di complotto inutili ma spiegherei le azioni di Renzi come quelle di chi ha voluto rispettare il proprio capo ma, visto che non si va da nessuna parte, si è rotto le scatole di aspettare.

  2. Io sto col vecchio Bersy (che ho votato alle Primarie) e con il buon Ciwati ma … Renzi è il cavallo vincente e Bersy ha perso il treno. Dobbiamo farcene una ragione Fed.

  3. Sapete quanto mi piace far la punta alle matite già appuntite… è ovvio che Renzi sia de facto il cavallo vincente, almeno per il medio termine.

    Ciò detto le modalità con cui si muove continuano a darmi l’orticaria, oltre che sembrarmi poco chiare.

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