La Costituzione e l’Uomo Forte

La Costituzione Italiana, come peraltro tante strutture ed istituzioni del nostro Paese, e` un capolovoro di equilibrismi, cerchiobottisimi (questo termine era in qualche vocabolario recente: non cazziatemi) e paura di prendere decisioni. E` fatta in modo che pochi abbiano il potere di decidere e tanti (tutti gli altri) quello di rompere i coglioni. E` stata creata con la paura del ritorno dell'”uomo forte”, non immaginando che un’ordinamento politico che non funziona bene l’uomo forte se lo chiama da solo. Non e` scritto nel codice genetico degli individui nati in Italia che ci piaccia il tipo cazzuto, che parla bene, che tromba a destra e a manca, che ci fa pensare di essere importanti e che fa finta di fare tante belle cose (purche’ questo non comporti di lavorare noi direttamente). E` frutto di un sistema che non funziona bene, per cui pare che la baracca possa essere tirata avanti solo da individui eccezionali. Ci siamo convinti che l’ordinario non possa funzionare, per cui cerchiamo lo straordinario, o l’emergenza–vedi come giochiamo i mondiali o i compiti che assegniamo alla Protezione Civile.

E in questo una bella responsabilita` ce l’ha proprio la Costituzione.

(Marco Lenci via mail)

Dovete sapere che mentre noi stiamo qui a fare la rivoluzione del social web 2.0 e annessi e connessi, un gruppo di fisici nostalgici discute della vita, l’universo e tutto quanto via mail, mettendo rigorosamente gli indirizzi in CC:. Ogni metodo più strutturato viene categoricamente rifiutato.

Orbene, siamo stati giovani e cazzoni una ventina abbondante di anni fa all’ombra degli alberi di Via Irnerio a Bologna e sotto il busto di Augusto scovavamo grandi verità presto dimenticate.

Ora come allora, tra le battutacce e la goliardia vengono fuori cose che meritano di essere conservate, anche se non si è del tutto d’accordo, come in questo caso. Mi sembrava un buon post hoc al mio post sulla Costituzione e la la lingua italiana, anche in assenza di un propter hoc.

Continuo a pensare che Luca Breccia (e non solo lui, a questo punto) debba aprirsi al più presto un blog.

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