A piantar alberi

Ieri sera nel diario di Cesare abbiamo trovato un bigliettino.
Diceva che, se avessimo voluto, saremmo potuti andare a Casaglia a piantare due alberi nel parco.

Andiamo… non andiamo… andiamo… non andiamo…

Alla fine scriviamo che faremo il possibile per esserci.

Stamattina la telefonata di Michela, una delle maestre, a sollecitarci ad andare che solo un’altra mamma si è offerta.

E allora eccoci qui, in pausa pranzo, con zappa e vanga a spalare terra per fare un buco.
Grande, perché il melo da piantare è enorme, anzi enormissimo.
Sole radente che ormai scalda solo se stesso, odore di terra bagnata, di foglie marcite.
Entusiasmo di bimbi, che vorrebbero esser loro a scavare, altro che i genitori…

Cesare piange, perché non capisce cosa ci facciano lì mamma e papà, che quello non è il loro posto.
E poi se va a casa con l’autobus lascia mamma e papà, ma se va via con mamma e papà non potrà prendere l’autobus.
Una no win situation coi fiocchi.

Guarda, guarda, c’è un pezzo di legno… che sia lo scrigno di un tesoro?
Siiiii per me è un tesoro dei pirati!

E guarda… c’è un lombrico… noi a casa abbiamo un lombrico grande così… lo teniamo in soggiorno!

Bambini, state lontani dal buco, potreste farvi male… (La saggezza della maestra che tanto ha visto e vissuto. NdR)

Alla fine il melo dal vaso va nella terra. E i bimbi gli fanno una copertina con le foglie, che tra poco è inverno e con l’inverno verrà il freddo.
Ma a primavera si coprirà di fiori e il prossimo autunno si mangeranno le mele.

E adesso?
Adesso andiamo a piantare Bonnie, la quercia.
Tanto piccola da aver bisogno di un grosso bastone come segnaposto.
Ma diventerà la più grande di tutti, diventerà.

Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Sveglie

9 Dicembre 2007

Annunciaziò annunciaziò

11 Dicembre 2007