E’ difficile

Stamattina siamo stati alla coop.
E fin qui niente di strano.

Ma tornando dalla coop passiamo vicino a un parcheggio recintato con delle catene.
E, ogni volta, Cesare ci si mette sopra e incomincia a cavalcare.

Oggi, quando si è convinto a scendere mi ha detto:

Mamma, il mio cavallo è morto.

E io, che avendo appena finito di leggere Il tristo mietitore, pensavo a Binky non ho fatto in tempo a dire niente che lui ha proseguito:

Ma tu lo sapevi, mamma, che i cavalli muoiono?

– Be’, sì, può succedere…

Anche i bambini possono morire, sai? Succede quando i dottori non riescono a ripararli.

Poi ha alzato le spalle ed e’ corso via.

Vi risparmio il groppo in gola che si sta sciogliendo solo ora.

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Comments

4 Settembre 2008 at 14:13

E’ che i bambini sanno più cose di quanto noi pensiamo. Comunque capisco quello che provi, è capitata anche a me una situazione molto simile con le mia bimba. E’ per questo che son belli i bambini, perchè imparano tanto e ci insegnano tanto 🙂



4 Settembre 2008 at 14:18

Leggendo ho pensato: quando si decide di tenere un bimbo di quelli che devono essere riparati, probabilmente si pensa agli ospedali, alle cure, ci si immagina, ci si prepara ad affrontare quelli. Ma a queste uscite, mi sa che nessuno ci arriva preparato… e chi se le immaginerebbe mai?



4 Settembre 2008 at 14:37

E poi ci spieghiamo perchè abbiamo tanta ‘paura’ – sissignori, paura – dei bambini…



4 Settembre 2008 at 14:45

A me viene in mente: E’ Joshua, sta ancora giocando la partita…

Cesare è un bimbo molto intelligente e molto mimetico. Assorbe, riflette, ha tutti gli strumenti per fare congetture ma sta bene attento a non mostrarlo in giro.

Poi, un bel giorno, sgancia un siluro di questi.

Comincio a capire perché non ha detto niente quando non ha più visto in casa dei nonni il cane Kapuro.



4 Settembre 2008 at 14:49

Mi viene in mente il giorno che morì uno dei conigli di famiglia. Ovviamente era stato subito asportato dalla gabbia per evitare “traumi” alla piccola, ma Elisabetta arrivò tranquilla davanti alla gabbia per dargli da mangiare e, vedendo tutto vuoto, commentò:
– Pù [tradotto con Non c’è più, at tempo era bimba di pochissime parole]. Bye bye.



4 Settembre 2008 at 15:15

E’ un bambino che sta crescendo molto prima del previsto …



4 Settembre 2008 at 15:52

Amore de’zia virtuale… è davvero un bambino maturo. E soprattutto sereno, se riesce a dire certe cose con naturalezza. Complimenti a mamma e papà che riescono a stabilire un bel clima 🙂



4 Settembre 2008 at 19:42

…sono quasi le ore venti, ma a me il groppo non riesce a sciogliersi neanche un pò, forse perché noi due abbiamo dormito abbracciati sul letto di iPapy dalle 14 alle 17!
Prima di addormentarsi mi ha chiesto:
“Nonna, perché tu mi chiami sempre AMORE?”



6 Settembre 2008 at 10:25

È con estremo onore che vi consegno il premio brillante Weblog!
http://www.fotoemozioni.altervista.org/blog/?p=336

Ciao
Luisa (una lettrice silenziosa)



Nadia
7 Settembre 2008 at 14:33

..senza parole…solo un sorriso 🙂



8 Settembre 2008 at 19:30

volevo solo lasciarvi 1000 complimenti per questo bellissimo blog…
Erica



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