Il problema del latte

Mamma, mi fai il latte?

È l’alba, ti sei addormetata da poco ma lui -Ulisse- arriva impietoso.

Il latte col Nesquik!

Maledetta pubblicità. Se non avesse in testa il Nesquik, il latte non lo chiederebbe. Forse.
Inutile anche biascicare un il latte è finito!, ché lui lo sa che c’è la scorta.
In bella mostra, sopra il frigo, a due metri e mezzo da suolo.

Mamma, mi fai il latte?

Ancora? Figlio ingrato e senza pietà.
Ti alzi, vai in cucina, ti metti in punta di piedi e prendi il latte (le braccia da orango sono più utili di quel che si crede).
Tazza di yoda e microonde. Un minuto.

Ulisse si è preso il Nesquik e il cucchiaino. E il tovagliolo, ché non si può mica far colazione senza tovagliolo.

Gli dai la tazza e torni a letto, prima che il bolso smetta di meditare impedendo definitivamente di recuperare qualche minuto di sonno.

Mamma il latte è troppo caldo strilla la vocetta petulante (Ulisse è una suocera. Per definizione).

Non è possibile che sia troppo caldo: tazza, microonde, un minuto.
Come tutte le volte.

Io lo so perché è troppo caldo. Il latte di solito lo prendi dal frigorifero, ma questa volta l’hai preso da sopra il frigorifero.
Ma fuori dal frigorifero la temperatura è più alta, quindi partendo da una temperatura più alta alla fine è più caldo del solito
.

Care maestre, son cazzi.
Vostri.

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Comments

ZioDagno
27 Settembre 2013 at 18:23

Piu’ passa il tempo più quel bimbo diventa un mito… Un grande… E chi lo fema più fra qualche anno?



Aaron
3 Ottobre 2013 at 15:28

Ah, come mi mancavano queste storielle. Mi sembra di leggere un capitolo di qualsiasi libro del mitico Guareschi! Fantastico Ulisse, il nuovo Einstein. D’altro canto è figlio del Bolso, che mi nasce fisico dall’intelletto squisitamente eccelso.



Claire
9 Ottobre 2013 at 23:44

>Ha! Ha! Ha!
che spettacolo! ero cosi’ anch’io
gli adulti mi odiavano e la frase preferita di mia madre era
digli che l’ammiro molto e che gli voglio bene



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24 Febbraio 2014