Ritornare

Pioggia incessante a battere sui vetri. Tergicristalli in funzione.
Abbiamo battuto ogni record stamattina: un’ora di ritardo. Non siamo mica dilettanti, noi.

La sbarra si alza. Il padiglione 25 è sempre lì, al solito posto. Piove e non c’è uno straccio di posto dove parcheggiare. Ci fermiamo proprio davanti al portico d’ingresso. Prendo la valigina rossa e faccio scendere Cesare.

Mamma, io non sono rotto.
– No, tesoro, non sei rotto.

Entriamo e c’è il portinaio che ci ha aperto la porta la prima volta che siamo entrati da questo ingresso, quando io facevo ancora fatica a camminare per i punti del cesareo e, in teoria, giammai avremmo potuto lasciare la macchina lì..

Cesare? E’ Cesare quello? Ma quanto è cresciuto? E’ bellissimo…
– Complimenti per la memoria
Certi bambini restano proprio nel cuore…

Cesare trascina orgoglioso la sua valigina verso l’ascensore. Lo guarda arrivare.
Mamma, devi schiacciare 1…
Pure quello si ricorda, eppure io sbaglio e finiamo al piano di sopra. Dormire poco mi fa male, decisamente.

E arriviamo alle nostre porte, quelle sorvegliate dalle guardie dagli scudi a cuore.

Mamma, io non sono rotto.
– No Cesare, non lo sei.

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Comments

5 Settembre 2007 at 11:43

Nessuno è rotto. C’è solo una mamma premurosa che dovrebbe riposare di più per evitare di sbagliare piano con l’ascensore ed un piccolo che non ha più paura di nulla, che dà gioia di vivere ed una reale motivazione di “combattere sempre” a qualunque altro angelo nelle sue condizioni.

Buona permanenza D. ed un bacio a Cesare 🙂



R:ob Grassilli
5 Settembre 2007 at 12:12

siamo qui.



Elena
5 Settembre 2007 at 12:55

Io so solo che sono onorata di conoscervi, TUTTI ( anche se mi manca il piccolo Ulisse per fare bingo…)

Un bacio e Cesare, pilota coraggioso!

La Jena acciaccata e la Banda Bassotti



elena
5 Settembre 2007 at 14:50

Vi ho pensati stanotte, mentre morta di sonno cullavo Irene che di sonno ne aveva proprio poco, e fuori soffiava un vento da paura. Pensavo a Daria sveglia che contava le ore, pensavo alle lunghissime ore di mercoledì che vi aspettavano, pensavo alla nostra mai abbastanza riconosciuta fortuna di avere due bimbi sani, pensavo che forse se mi concentravo tanto riuscivo a far arrivare energia positiva da Rovereto a Bologna… non so se vi è arrivata ( col sonno che avevo magari è lì persa, nei dintorni di Ferrara…) e allora vi mando un grande abbraccio …….che ci state dentro tutti quattro!!!!
ciao Elena



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