Basta poco

Non ci pensavo. E sono sembra possibile che non mi fosse venuto in mente prima.
E’ proprio vero: il tempo lenisce ogni ferita.

Poi, per strade traverse sono arrivata a leggere la storia di Gaia, una bimba che sta affrontando battaglie ancora più grandi di quelle del Tatino.

Ed eccomi travolta, come da un treno in corsa, da una marea crescente di ricordi. Un pugno allo stomaco che non mi aspettavo.

Il saluto al piccolo paracadutista. Le porte della sala operatoria che si chiudono dietro di lui. I bomboloni mangiati lentissimamente per far scorrere il tempo. Il teledrin a lungo implorato di non suonare e poi, altrettanto a lungo, implorato di suonare. Il primo volume dell’eciclopedia della storia di Repubblica. Pam che doveva ritirare le sue analisi ed è rimasta tutta la mattina con noi. Le lunghe ore che non passavano mai. La conta dei fili d’erba nel prato e delle crepe nell’asfalto. Centonovantasei minuti di cardioplegia. L’arrivo, muto, delle 14, ora della fine teorica dell’intervento. Il fiato sospeso fino alle 15.30 quando il cicalino finalmente ha suonato. I due piani di scale percorsi più rapidamente di tutta la mia vita. Il viso disteso di Gargiulo e la sua voce calma. Lo sterno rimasto aperto. Le porte sempiternamente chiuse della CEC ad oscurare il nostro piccolo mondo. La cena da Luca e Laura nella loro vecchia casa sui colli dove il cellulare prendeva solo sulle finestre. Il saluto della Casina Verde. L’attesa dopo l’attesa.

Due anni.
Per certi versi tantissimi e per altri sembra ieri.
Uno sfarfallio dentro lo stomaco a memoria che la paura è un mostro che non ti lascia mai. Basta poco.
Ma anche la canzone dei porcellini che ormai è una persecuzione.
Mai persecuzione fu più gradita.

Forza Gaia, noi facciamo il tifo per te!

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Comments

30 Agosto 2006 at 16:13

Oggi, secondo anniversario del primo intervento cardiochirurgico che ha reso possibile la vita a Cesare, rivolgiamo un pensiero speciale al professor Gargiulo e alla sua splendida squadra.
Angoscia, paura, incredulità che un esserino così fragile potesse farcela.
Oggi Cesare è un bimbo pieno di vita e di gioia di vivere che comunica in tutti i modi: ballando, cantando e parlando quasi correttamente con frasi di senso compiuto.
Oggi Cesare mi ha fatto un regalo insperato: alla mia affermazione “Cesare è l’amore della mamma, del papà e dei nonni”, mi ha guardato con i suoi occhioni speciali e ha detto: ” e della NONNA!”



31 Agosto 2006 at 07:53

O.T. Vi ho linkato per il blogday, spero non vi dispiaccia!
Un abbraccio!



barbara
31 Agosto 2006 at 08:35

avete un grande potere voi tutti della ifamily, quella di riuscire sempre a farmi vivere delle sensazioni incredibili. Siete fonte inesauribile di parole che toccano il cuore prima e l’anima poi.
Ricordo bene due anni fa, con il pensiero ero lì con voi. E poi ricordo bene anche il secondo intervento, quando la forza e la tenacia di farcela di Cesare hanno spinto anche me ad andare avanti. E’ per questo che vi voglio bene!!!
Grazie.
Barbara e Stella



31 Agosto 2006 at 08:50

un saluto buona fortuna a tutti



1 Settembre 2006 at 03:16

che emozione leggere questo messaggio! spero di venire presto a bologna a salutare il tatino! è tantissimo tempo che non lo vedo 🙁
l’ultima volta era ancora in ospedale! coraggio gaia, anche noi da milano tifiamo per te! 🙂

un bacione al tatino :*



italia
2 Settembre 2006 at 04:26

Complimenti per l’articolo apparso sul Resto del Carlino di lunedì 28/8 dove sotto al “mitico” Prof. Gargiulo (anche mio figlio è stato operato da lui), c’è un bell’articolo su iBaby



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