Post-Post(illa)

Visto che da buon bolso mi dicono di essere didascalico-divulgativo, provo a precisare quanto detto nella post(illa) al post sulle nostre scelte passate.

Prima di tutto, non c’è alcun problema con chi ha commentato. La Post(illa) non era contro di loro.

I commenti hanno funto unicamente da spunto, facendoci accorgere della coincidenza temporale fra le nostre riflessioni sul passato e il triste fatto di Firenze e dell’equivoco che poteva sorgerne.

Sono vari mesi che pensiamo a cosa sarebbe successo se… semplicemente guardando gli occhi di Cesare, le frasi buffe che dice, l’energia incontenibile che ci fa stramazzare la sera.

Le nostre decisioni sono state prese in una notte terribile e nei giorni successivi, con la testa in un turbine di ipotesi. Fiches che buttavamo su un tavolo verde immaginario, tiri di dado azzardati, se preferiamo una metafora da gioco di ruolo.
Non c’era nessun dogma a decidere per noi, abbiamo dovuto farci la buccia sul momento come chiunque altro al nostro posto.

Fiuto, intuito, un po’ di aiuto dai nostri studi di fisici nel saper maneggiare le probabilità. Niente di più.

Guardare Cesare ora è un po’ trovare la conferma a quelle scommesse, non solo nell’ovvia interpretazione della gioia di avere un bimbo vivo ma anche in quella meno ovvia di riconoscere che non saremmo sopravvissuti noi moralmente in caso di scelta contraria. Con buona pace dei siete giovani, potete rifarvi una vita che sentivamo all’epoca. Consigli biologicamente validi ma psicologicamente devastanti (d’accordo, non erano insensati ma ci sarà un post a parte su questo).

Non sono riflessioni che nascono di colpo, alla lettura di un fatto di cronaca. Sono consapevolezze che ti trovi dentro un po’ alla volta.

Con tutto questo ribadiamo che non siamo eroi, che abbiamo fatto solo fatto il nostro lavoro di umani. Non siamo nè meglio nè peggio di chi si è trovato a fare altre scelte, con condizioni al contorno che non conosciamo e che meriterebbero un grande approfondimento prima di essere valutate.

Spero di aver divulgato abbastanza… 🙂

Comments

Tiziana
14 Marzo 2007 at 11:18

ciao sono Tiziana anche ‘io sono la mamma di una bimba cardiopatica, Ottavia un anno, truncus arterioso e tanta gioia e voglia di vivere! Anch’io ho provato la sensazione di essere investita da quel famoso treno in corsa e non siamo certo degli eroi se abbiamo deciso che nostra figlia doveva vivere o almeno giocarsi le sue carte. Sono decisioni che si prendono e basta senza sapere il perchè, noi abbiamo deciso per la vita e ci è andata bene, con tutto il rispetto per chi decide per ben altre vie!! Vi vogliamo bene Tiziana



15 Marzo 2007 at 04:06

@Tiziana: ciao e benvenuta.

Chi è nella nostra situazione si capisce con uno sguardo… in questo caso con un commento 🙂

Un abbraccio a tutti voi.



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