Nino

Lo ricordo bene il giorno che ho conosciuto Nino.

Cesare era a casa da poco e dormiva nella sua cesta. E Nino –il professore, il noto neuropsichiatra infantile, etc etc– che si avvicinava in punta di piedi tenendo il berretto di lana con due mani, novello Re Magio venuto a far visita al bambinello.

Me lo ricordo bene Nino e mi ricordo bene i suoi occhi lucidi.
Chissà se arriverò ad essere nonno… non credo… vuoi essere tu il mio nipotino, Cesare?

E da allora c’è sempre stato Nino nella vita di Cesare.
Ogni volta che ci ha fatto trattenere il fiato, ogni volta che faceva una conquista.
Silenziosa presenza, che arrivava sempre in punta di piedi e in punta di piedi se ne andava.

E in punta di piedi se n’è andato dalla vita.
Non senza aver salutato Cesare, quando le sue condizioni ancora glielo permettevano.

Adesso sono io ad avere gli occhi pieni di lacrime.
Perché Nino mi mancherà.
Anzi, no, mi manca già.

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Comments

ferruccio giacanelli
26 Marzo 2008 at 11:32

Daria, il tuo ricordo di Nino è il più “bello”, cioè importante e affettuoso fra tantissimi che compaiono in questi giorni. Ti sono grato e sento che condividi la mia memoria di vecchio amico e compagno di Nino. Grazie, cara. Lo ricorderemo insieme.
iOpa.



29 Marzo 2008 at 00:02

Ancora stordita e incredula mi sento “orfana” di Nino.
Ricordo con quanta empatia e solidarietà nonché competenza professionale ci ha aiutato durante i 21 giorni di terapia intensiva di Cesare, e come ha seguito con gioia poi i progressi del piccolo bambino che “prodigiosamente” cresceva sereno e pieno di voglia di vivere.
Grazie Nino, anche per questo tuo donarti, grazie a Daria per il suo commosso ricordo di questo amico speciale.
la nonna Elena



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