Racconti di zucchero

Dream Factories « …we’ve got a project!: “Chi era là, ha visto il laboratorio chimico ancora intatto poco prima che le ruspe lo sventrassero come i panzer di un esercito nemico. Sui tavoli c’erano i fogli con le ultime consegne, fissati nel gesto finale di chi li aveva abbandonati per un attimo, e non sapeva di non tornare più.  ”

Nei miei Google Shared Items compaiono da qualche tempo i post di Lorenzo.

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Lorenzo è un mio vecchio amico, un compagno d’università che conosco da 20 anni ma non è per questo che segnalo i suoi post.

Da ventenni aspiranti fisici eravamo abituati a lanciarci in disquisizioni sui massimi sistemi, in genere a tarda ora in osteria e ben forniti di alcolici; oppure farci lunghe passeggiate attraversando Bologna deserta una notte d’estate inanellando un flusso continuo di grandi idee e fesserie.

Poi abbiamo preso strade diverse, io ho fatto un po’ il fisico, un po’ l’informatico e Lorenzo si è avventurato nel mondo dell’industria usando la fuzzy logic negli zuccherifici.

Ci vedevamo, bene che andasse, una volta l’anno: come se fosse passato un minuto i discorsi cominciavano, e la profondità narrativa di Loal si riaccendeva.

Due anni fa, in uno di questi momenti l’ho trascinato al RomagnaCamp e ho insistito perché aprisse un blog, foce naturale di qualsiasi fiume o rigagnolo di ragionamenti.

Ora gli zuccherifici vengono demoliti per volontà europea e i racconti di Loal sono una finestra su un mondo sconosciuto, scritti con maestria e svincolati da qualsiasi logica “blogosferica”.

Ancora una volta ho trovato conferma che aprire un blog quando si hanno contenuti importanti è un beneficio grandissimo per il singolo e per i lettori.

A questo punto non mi rimane che convincere anche Luca Breccia…

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