Casette trentine in abruzzo: reality check

Trentino - corriere delle alpi 15 settembre 2009
Copertina Trentino corriere delle alpi 15 settembre 2009

Torno da un weekend lungo dai nonni Trentini. In paese si parla della consegna delle casette in legno per i terremotati in Abruzzo.

In un posto in cui ti smontano le panche e i tavoli di una festa di paese quando i musicisti sono ancora sul palco (che ironizzano sul trattore che gli passa davanti con il carico da sgombrare), in cui hanno finito quasi prima di cominciare, in cui sistemi i tuoi occhi a colpi di laser nell’ospedale pubblico con pochi giorni di attesa, in cui si mangia a mezzogiorno e si sparecchia a mezzogiorno e venti è logico che si rincorrano voci orgogliose su casette già pronte a fine maggio, sul farsi da soli gli attacchi di luce e acqua e scarichi per le cucine da campo appena consegnate in Abruzzo per non dover aspettare gli addetti ai lavori. In un posto piccolo la rete sociale ti collega in un solo passo a qualcuno che lavora nel settore o che ha notizie dirette.

Ma sono solo voci, appunto, impossibile per un non professionista trovare dei riscontri che possano prepararti alla corretta lettura dei fatti presentati del grande show della serata.

Tutti i weekend in cui vado su mi trovo sul tavolo Il Trentino, uno dei due giornali più letti della regione. I titoli e gli articoli non lasciano dubbi ai sentimenti locali riguardo ad attribuzione ed efficienza della costruzione delle casette. La prima pagina di oggi titola “Spot con le casette trentine”, per dire.

Una cosa però si può fare: un bel reality check. Ci vuole poco a capire che casette trentine è una locuzione ricorrente negli articoli che hanno parlato della cosa. Perché non fare una verifica sul sito del quotidiano trentino?

Ordinando i risultati per data si scopre, tra l’altro:

Il 18 aprile 2009 (13 giorni dopo il sisma) in Ecco le case trentine per gli Abruzzesi si hanno già 20 abitazioni pronte e fondi della provincia stanziati:

Venti di queste confortevoli abitazioni sono già pronte mentre per l’acquisto delle altre 80, il cui costo si aggira attorno agli 860 euro a metro quadrato, la Provincia di Trento, che ha stanziato 4 milioni di euro prelevati dai fondi di riserva, svolgerà altre gare d’appalto coinvolgendo le circa quindici aziende trentine che producono questo tipo di prefabbricati.

Il 9 maggio 2009 Dellai, presidente della provincia autonoma di Trento in conferenza stampa:

Ci siamo impegnati a costruire almeno 100 casette in legno che speriamo di ultimare entro luglio. Da lunedì cominceremo a montarle. Vi troveranno ospitalità circa 600 persone.

Il 21 maggio 2009 il presidente della Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino, Alberto Flaim assicura: Abruzzo, entro luglio pronte 200 casette in legno

Le prime cinque sono già in fase di costruzione a Coppito mentre, in un’altra frazione dell’Aquila, a breve inizierà il montaggio di un villaggio per malati di mente. Altre ottanta saranno costruite nel comune di San Demetrio mentre le rimanenti troveranno posto a San Gregorio, Fossa e Coppito. Le casette, ad un piano con due o tre stanze, sono fornite da tutte le ditte trentine del settore e costano ciascuna 40 mila euro. Cento di queste sono finanziate dalla Provincia autonoma di Trento, le altre 100 da associazioni di volontariato e con collette di privati.

Il 9 luglio 2009 – La Merkel loda i trentini

Anche Bruno Vespa, giornalista di origini aquilane, non ha voluto mancare: «E’ meraviglioso – ha affermato ieri- quello che i trentini stanno facendo qui, del resto la loro capacità di intervento in situazioni difficili è ben nota». Il paese di Onna conta già quattro casette in legno, «doppie», composte ognuna di due unità abitative, così da poter ospitare otto famiglie. Grande è stata la soddisfazione dei centoventi trentini che attualmente operano nei sei cantieri abruzzesi, per l’interessamento manifestato per il loro impegno verso le popolazioni terremotate dalle autorità. Entro fine settembre saranno completate le 241 casette antisismiche in legno costruite a Coppito, Stiffe, San Demetrio, Sant’Angelo e Onna, comuni abruzzesi devastati dal terremoto del 6 aprile. Altri 107 alloggi sono in fase di definizione. Lorenzo Dellai ha espresso grande soddisfazione: «Le casette di legno che stiamo allestendo, in collaborazione con la Croce Rossa nazionale, rappresentano una valida risposta ai disagi che inevitabilmente stanno vivendo le tante persone alloggiate sotto le tende. Entro settembre contiamo inoltre di aprire l’asilo infantile di Onna». Per la ricostruzione in Abruzzo la Provincia ha stanziato finora 4 milioni di euro.

Infine il 7 settembre 2009 ci sono le Lodi di Napolitano al Trentino.

(aggiornamento del 16 settembre) Il 15 settembre 2009 – Dellai, spot involontario al premier:

di Gianpaolo Tessari TRENTO. Uno spot coi fiocchi al governo Berlusconi a livello di immagine. E, ironia della sorte, glielo confeziona oggi una delle rare amministrazioni di centrosinistra di tutto il Paese, quella di Lorenzo Dellai. E’ la consegna delle casette di Onna, divenuta show mediatico. La disciplina asburgica dei trentini, la proverbiale organizzazione della Protezione civile di casa nostra ed anche, ammettiamolo, una non comune disponibilità di risorse finanziarie, hanno fatto sì che il Trentino oggi possa consegnare un signor villaggio prefabbricato agli abitanti di Onna.

Guardatevi i risultati di ricerca per maggiori dettagli o consultate i contenuti a pagamento più recenti.

Le lodi di Napolitano sono confermate e raccontate anche dall’Ufficio stampa della provincia di Trento.

Onna – La visita del Capo dello Stato ai terremotati d’Abruzzo ha registrato quest’oggi la tappa al villaggio che sta nascendo ad Onna, il paese simbolo del terremoto dello scorso aprile. E’ qui che il ‘sistema trentino’ sta realizzando su incarico della Croce Rossa Italiana uno dei più grossi insediamenti per dare una sistemazione dignitosa ai terremotati. Ad accogliere Napolitano anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai.

Oggi Dellai usa toni conciliatori:

“Siamo un po’ a disagio in questa enfasi mediatica, perché siamo abituati a lavorare con molta discrezione senza tante grancasse”, sottolinea Dellai, che domani guiderà la delegazione trentina in Abruzzo dove verrà inaugurato il villaggio di case in legno ad Onna. “Devo anche dire che sono contento se sarà possibile far conoscere l’impegno dei trentini – ha continuato Dellai – Lo facciamo senza nessuna arroganza, ma pare anche giusto dare conto di quello che riusciamo a fare e dell’impegno che abbiamo messo in campo”.

“Si parla molto di questa consegna di Onna, di domani, perché è sotto i riflettori. Lo è per il fatto che ci sarà il presidente del Consiglio – ammette Dellai – per il fatto che ci sarà una ripresa di alcune importanti trasmissioni televisive. Però voglio fare notare che per noi trentini questo è solo un tassello della collaborazione messa in campo. Ci sono tanti altri cantieri che abbiamo realizzato e stiamo realizzando, con lo stesso impegno e con la stessa serietà”.

Sono curioso di vedere come queste posizioni si integrino con il cambio di cartello sul cantiere di Onna: che ci sia collaborazione stato-provincia è chiaro. Come siano distribuiti i rispettivi pesi un po’ meno.

Update 1: scopro solo ora che Dallai ha un blog in cui esprime le posizioni odierne che ho già riportato e riceve anche commenti accesi.

Update 2: dopo la mezzanotte si sbloccano i contenuti del giorno prima, li aggiungo alla lista.

Update 3: dalla rassegna stampa notturna dei giornali del 16 settembre vista su SKYTG24 non ho mai visto la parola “Trentino” o “Casette Trentine” citate in nessun titolo. Se qualcuno la nota nel testo degli articoli me lo segnalerebbe nei commenti? Grazie.

Update 4: su l’Unità un virgolettato di Dellai (o dei suoi progettisti, non è chiaro) chiarisce tempistica e consegna:

“Abbiamo impiegato 43 giorni esatti per realizzare il villaggio, sono casette antisismiche, abbiamo cercato di renderle anche graziose, colori pastello, parquet in terra, finestre grandi, ognuna ha un pezzetto di giardino davanti e il posto macchina. Se ci avessero dato subito il via libera le avremmo potuto consegnare anche prima”.

Dal vostro inviato in sala sismica

Alla fine ciò che era nato come una notizia flash da un amico che tiene d’occhio i terremoti è diventata un’intervista per Apogeonline.

Olivo ci racconta con maggiori dettagli il dietro le quinte del monitoraggio dei terremoti all’INGV in una chiacchierata via mail ritagliata durante le vacanze di Pasqua.

Grazie a Sergio per l’idea e la pazienza e grazie a Olivo per aver trovato il tempo tra un turno di notte e l’altro.

Terremoto: notizie dall’interno

Un paio di mesi fa abbiamo fatto il ritrovo del ventennale dei fisici del mio anno. Nonostante ci fosse l’aiuto di Facebook per trovare i più dispersi, un manipolo di tardo-goliardi si scrive quotidianamente una mail, tutti quanti uniti da un bel CC: scritto a mano.

Uno di questi lavora all’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e non passa giorno che almeno una mail beffarda non parta dall’INGV.

Alla cena dei fisici, confrontando le rispettive vite lavorative, Olivo disse che se fosse arrivato un sisma il venerdi sera, ad istituto già vuoto, tutti sarebbero tornati di corsa, incollati alle scrivanie finché fosse stato necessario.

Il terremoto dell’Aquila è arrivato domenica sera. Lunedi mattina nessuna mail e nessuna risposta alle nostre. Oggi arriva questa che pubblico con il permesso dell’interessato:

la prima e’ una buona notizia.

la stazione a 5 km dall’epicentro ha retto. Nessuna interruzione nel flusso dati e nessun danno ai sismometri.

Immaginatevi quanto cazzo e’ stata forte la scossa: sull’accelerometro di Aquila, e’ dentro al castello
per chi e’ pratico, si vede un abbassamento di 15 cm in 3s, con un picco di accelerazione di .3g, circa 3 metri al secondo.

L’altra buona notizia e’ che il sistema a cui lavoro di 2 anni insieme ai colleghi per rimpiazzare il sistema di monitoraggio in sala sismica, ha retto l’urto della sequenza sismica, con circa 700 eventi registrati in circa 15 ore.

La brutta notizia e’ che ancora non ci si capisce un cazzo sui terremoti, e che non e’ il nostro mestiere prevederli. La bruttissima notizia e’ che ancora non si e’ capito che anche fare il buco nel muro per mettere il contatore del gas, indebolisce la stabilita’ di un palazzo.

Domenica sera alle 20:20 c’e’ stato un 4.6 a Forli, sentito da Bologna fino a Riccione. e alle 20:48 un
3.9 all’aquila. Il futuro, per ora, non e’ scritto.

stanotte saro’ in turno in sala sismica.

saluti

Terremoto

Pur avendo dormito davanti alla diretta di Sky, solo al mattino mi sono reso conto di quanto fosse stato tremendo il terremoto in Abruzzo.

A piano terra a Bologna difficilmente si sente un evento lontano.

Ben altro effetto fanno i racconti su twitter (italiano) e twitter (inglese) e altre forme di microblogging, che hanno sbaragliato le tv nazionali ma non la BBC o la CNN.

Da non perdere il racconto di Maxime da Chieti.

Il fatto che non arrivi la consueta mail mattutina per noi vecchi fisici dal mio amico che lavora all’INGV la dice lunga. Olivo, se puoi dacci notizie.

L’immagine dell’analisi lessicale di Twitter Spectrum è di quel geniaccio di Zio Bonino.

phonkmeister_twitterspectrum_terremoto.png

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