Il futuro cartaceo dei quotidiani online

A casa mia sono entrati 3-4 quotidiani da quando ho memoria ovvero da circa 40 anni.

I miei genitori ormai ottantenni continuano a comprare 2-3 quotidiani nonostante siano stati discretamente alfabetizzati su internet dal sottoscritto con iMac (da anni) e iPad (da qualche mese). Ci sentiamo addirittura via ichat e skype, nonostante ci separino soli 600 metri.

Eppure, le mie vittime i miei allievi informatici preferiti continuano a farsi tenere il supplemento tuttolibri dal giornalaio, a procurarsi il giornale di ieri che c’era un fondo tanto bello, a richiedere i DVD arretrati.

Io ho sempre avuto un’allergia per questo fiume di carta e soprattuto per il modo in cui è scritta (ma su questo vorrei tornare più avanti). Fatto sta che io seguo le notizie solo online e loro quasi solo su carta e naturalmente ce le segnaliamo a vicenda.

Ieri sera sosta veloce a riprendere i bimbi. Mia mamma dice che c’è un giallo sulle parole del Papa sui preservativi, un errore di traduzione. Io la fermo: c’è una bella analisi sulla notizia del Papa e preservativi sul Post. Prendo il suo iPad e le mostro la pagina web.

Segue domanda: cos’è il Post?

Rapida spiegazione sul quotidiano online di Luca Sofri, lo stile non urlato, l’analisi comparativa con la citazione di più fonti, la possibilità di farsi un’idea al volo su cosa dicono gli altri giornali e siti.

Un severo sguardo paterno accompagna la domanda finale: sì ma… queste “pagine”… si possono stampare?

Medito a lungo su Giornalismo e nuovi media, la crisi dei quoditiani, l’accumolo di carta poi rispondo, semplificando: tutte le pagine web si possono stampare…

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