Il metodo scientifico evolve per iterazioni

Una malattia terribile, grave, di cui non si conoscono non le cure, ma le cause (c’è una componente genetica, ma insomma, la cosa mi pare complessa). Una rivista scientifica autorevole che sbaglia, e non ferma la diffusione di una tesi sbagliata, capace di conseguenze gravi come la mancata vaccinazione di molti bambini. La nascita di un fronte dissidente. L’impiego di tempo, denaro, conoscenza e attenzione collettiva per gestire un errore. Tutto questo fa del metodo scientifico, quello degli illuministi, il migliore al mondo. Sbaglia, corregge, rimette a posto. È un casino, chissà quanto ci vorrà ancora per venirne a capo, ma non c’è niente di meglio. Garantito.
(Via Freddy Nietzsche » Il metodo scientifico è perfetto perché sbaglia)

E’ un’idea che può essere raccolta nel famoso motto: “scienza, funziona“.

Il metodo scientifico definisce ambito di verifica, metodo e condizioni al contorno. Non fornisce per questo verità assolute ma verifiche di ciò che puoi e vuoi verificare.

Evolve mettendo in dubbio le proprie verità approssimate e le corregge per iterazioni successive raffinando i modelli.

Come corollario possiamo escludere l’esistenza di fenomeni paranormali tramite l’argomentazione economica: se esistessero (e fossero quindi verificabili col metodo scientifico) il capitalismo ne avrebbe già approfittato:

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