1969: un giovine fan dell’Apollo

1969, Operazione Luna
Voi pischelletti che non eravate ancora nati non potete sapere cosa c’era dentro quella giornata. Credo fosse la prima non-stop della Rai. Gli occhiali di Tito Stagno erano quasi più grossi del televisore in bianco e nero. «Tranquillity Base. The… [Pfaall]

C’ero, c’ero… avevo 10 mesi e una foto mostra i miei occhioni spalancati al momento dell’allunaggio. I miei mi hanno tenuto sveglio apposta.

E ancora oggi mi commuovo a vedere quei filmati.

Anch'io su Sofri

Sofri

Talvolta bisogna aggiungere un link (con Google serve sempre) e basta:

Analisi perfetta.. Flavio Grassi: Il riscatto per l'ostaggio Sofri. [Paolo Valdemarin: Paolo's Italian weblog]

[Massimo Morelli: Momoblog]

Mi associo anch'io alla segnalazione di questa lucidissima analisi sulle polemiche relative alla grazia per Adriano Sofri. In particolare vorrei sottolineare la definizione di furbizia

[La furbizia] è l'opposto dell'intelligenza. La furbizia si esercita principalmente in giochi a somma negativa. Presuppone che il mondo non sia altro che un intreccio di truffe piccole o grandi, perché non c'è altro nell'universo mentale del furbo. L'importante è fregare gli altri più di quanto gli altri freghino te. [Pfaall]

Cui vorrei aggiungere qualche considerazione.

La furbizia sembra la caratteristica più inseguita dall'italiano medio che infatti ha premiato nel 2001 una linea di governo di questo tenore. La furbizia è un'arma a corta (cortissima) gittata, non risolve i problemi ma li tampona o li maschera e non costruisce nulla né lungo termine né si affidabile solidità.

Ma l'italiano medio si lascia abbacinare dall'accoppiata infernale della furbizia e del singolo furbo vincente che la incarna. La vocazione alla delega della gestione politica, per sua natura faticosa e figlia di un lavoro meticoloso e snervante, ad un singolo sorpassatore di problemi sembra scritto nel nostro DNA.

Salvo poi scottarsi, in genere qualche ventennio dopo quando problemi profondamente fisiologici continuano a permanere, immuni alle “cure lampo”.

Purtroppo in questa visione distorta sta ricadendo anche il caso Sofri, prodotto di una questione peggiorata lentamente negli anni e che oggi si vuole risolvere mercanteggiando uno scambio che mette sullo stesso piano una lunga vicenda giudiziaria accompagnata dai dubbi, con un episodio avvenuto in diretta TV (i serenissimi a sul campanile di San Marco).

Chissà se la cura Montanelli (gli Italiani devono provare il virus Berlusconi per vaccinarsi) sta cominciando a fare effetto…

Frequenza di Blog e fuori sincrono

Prendo spunto dal post domenicale di Massimo:

Slow blog

Oh oh. Venerdì ho saltato. Sabato ho saltato. Oggi (malgrado la mancanza di interesse seguita all'anticipazione di giovedì) rivelo che il post che non sono riuscito a mettere online venerdì

[Massimo Morelli: Momoblog]

per tirare fuori una cosa che rimugino da tempo, sia quando frequentavo assiduamente BBS, che nella fase newsgroup e mailing-list: è giusto, fino al punto di sentirlo necessario, il fatto di postare frequentemente? Dobbiamo per forza mantenere un passo? Dobbiamo seguire l'attualità?

Secondo me la risposta è non necessariamente. Il motivo è duplice:

  1. La vita nella blogosfera è fatta di una massiccia fase di lettura di fonti, come ottimamente illustrato dalle immagini di RSS for Dummies di Cesare Lamanna (grandi le screenshot Mac!). Analogamente seguire molte mailing list e solo un paio di newsgroup può prendere una fetta di giornata non trascurabile. Poiché il mio blog fa parte integrante di quella messe di informazioni trovo naturale limitare al minimo i miei post, direi addrittura che avere giorni vuoti nel calendarietto fa parte di una coscienza ecologica dell'informazione. Pochi post ma buoni, insomma.
  2. Safari tab per commenti.jpgUna notizia o un comento non sono meno interessanti se invecchiati di qualche giorno. Anzi, meditare sulle cose, confrontare più pareri prima di rispondere mi fa stare meglio. Ad esempio ho trovato molto stimolante il post di Mantellini sul dualismo blog-giornalismo ma non ho avuto ancora la tranquillità di mettere a fuoco le idee con cui vorrei rispondergli. Non ho fatto altro che trascinare il link su un'apposita folder Commentare di Safari che tengo pronta sulla toolbar. Tra qualche ora o qualche giorno vedrete una mia chiosa.

Mi piace quest'idea che i concetti invecchiando migliorino, come il vino. E se volessimo riparlare di una questione che ha infiammato i blog qualche mese fa? Mica è vietato. Credo che inaugurerò una nuova categoria di Radio. La chiamerò Fuori Sincrono. Piacerà? Aspetterò commenti con molta pazienza 🙂

Ho cominciato Harry Potter 5

Sono un lettore avido ma pigro e oberato dal multitasking… ovvero dal comodino pieno di letture parallele che si fanno strada nel sonno incipiente ogni sera.

Avevo cominciato HP5 ma mi ero fermato appunto per stanchezza da lettura in inglese quando non ho potuto raccogliere il guanto della sfida lanciata da Momo:

Harry Potter e l'Ordine della Fenice

Al mare mi sono letto Harry Potter and the Order of the Phoenix (HP5) di J.K. Rowling. Non sono un fanatico del maghetto inglese, di quelli che comprano i gadget e rompono le palle agli amici, ma ho letto tutta la serie. Certo, non sarà letteratura “alta” ma è una spettacolare lettura da ombrellone.

[Massimo Morelli: Momoblog]

che afferma di essersi divorato il mattoncino (750 pagine e una massa degna di un fermaporta) in pochi giorni sotto l'ombrellone.

Ieri sera l'ho afferrato e ho notato che in effetti è un ottimo page-turner… le centinaia di parole inutili aggiunti alla trama ora che HP è un best seller fanno un po' rimpiangere la misura asciutta dei primi episodi ma permettono anche di andare avanti in scioltezza ed essere catturati dal gorgo della trama.

Per ora mi fermo qui, aggiungerò commenti più avanti insieme ai tanti che si leggono su All Consuming. Per ora segnalo solo l'URL di Amazon UK da dove l'ho comprato (trattandosi di un libro inglese l'ho comprato in Europa, risparmiando su spese e tasse).

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