iTunes 9 Mini Player

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Abituato com’ero a minimizzare iTunes cliccando sul bottoncino verde che commutava fra finestra intera e miniplayer non riuscivo a capire il ritorno al funzionamento tradizionale dello stesso bottone su iTunes 9.

Un po’ di esplorazione fra i menu e ho trovato un bel comando Switch From/To Mini Player in fondo al menu View (menu Vista in italiano).

Mi sono poi chiesto quale sarebbe stato il corrispondente comando per il mouse e mi sono detto: è una variante del click sul bottone verde, mettiamoci un option davanti… et voilà, funziona!

Per fortuna a fronte di un cambio di comportamento inaspettato, Apple ha mantenuto la sua consueta logica per il click.

Un giretto su Google e ho trovato riscontro su macosxhints, e una discussione su Newton Poetry che ha causato l’aggiornamento della pagina di supporto Apple.

Update: Apple ha pubblicato l’aggiornamento di iTunes 9.0.1 che sistema l’anomalia.

Perché siamo venuti al MacDay?

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Ti ho invitato da qui e il perché te l’ho spiegato per bene sul sito del MacDay.

Qui non mi resta che segnalare il mio scarno photoset su Flickr (non avevo ricaricato la batteria della Nikon D100) e ringraziare Elena per il mio primo Poken (e per quello di Daria). Prendeteci il vizio così non saremo i soli.

Perché venire al MacDay

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Perché il MacDay 2009 comincia fra un’ora.

Perché quando abbiamo incominciato c’era ancora il System 7, senza la X, senza il Mac OS.

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Perché basta guardare le foto.

Premiazioni MacDay2008

Perché quest’anno c’è un documentario imperdibile.

Perché siamo ancora i soliti inguaribili fan-cazzisti che amano e ameranno sempre Apple come le figurine dei calciatori.

Perché ci sono le pizzate e continuano ad esserci.

Perché Nicola D’Agostino ci racconterà una bella storia.

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Perché abbiamo discusso via BBS.

Perché ci siamo scritti su diverse mailing-list.

Perché a lungo non si è capito se era meglio FreePPP o il PPP di Mac OS 8.

Perché noi it.comp.macintosh ma con MacSOUP.

Perché Marco Balestra e faqintosh.

Perché ormai c’è il web2.0, flickr, youtube, iChat AV, Skype, sempre in contatto ma è bello ritrovarsi lo stesso.

Perché al MacDay c’erano le catene di dischi in FireWire mentre Windows era ancora perso a cercare le stampati di rete.

Perché lo ZIP drive ha spopolato e la SCSI fumava al MacDay.

Perché da noi portatili Apple come se piovesse ma qualcuno riusciva a venire da lontano anche con una workstation G4.

Perché “al M.A.C. il POC gli fa una PIP” (antica citazione 🙂 ).

Perché ne abbiamo viste tante e tante ne vedremo ma mai mainstream saremo.

Perché RobRota e Tevac.

Perché Settimio e Macity.

Perché ci sono passate varie genie di redattori Applicandiani (con i miei pezzi sempre in ritardo).

Perché 13 anni dopo ci sono i figli di noi pazzi che possono scorrazzare felici per i prati di Casalecchio.

Perché Stefano ha un sito che ha ancora le pagine che finiscono in .html.

Perché con noi c’è sempre ClaZ.

Ciao Claz!

No Flash su iPhone 2.0

Da intendersi perché non viene supportato Adobe Flash sulla versione 2.0 dell’OS X di iPhone?

Un’interessante analisi su counternotions.com sposta il problema verso una guerra di interfacce utente a partire dal fatto che i controlli multitouch di iphone perdono di senso su flash.

Da sempre Adobe ha plasmato le proprie interfacce dentro i suoi programmi e la conclusione naturale sembra essere una competizione diretta con l’interfaccia di Apple su iPhone. Cosi’ Cameron, che ha segnalato l’articolo originale, riassume la situazione:

HTML/CSS (with special WebKit animations and features) is Apple’s competitor to Flash, Silverlight and JavaFX. Interesting. Apple is normally criticized for being closed, yet its rich internet contender is the most open.

1998-2008: 10 anni di keynote

Manca poco più di un’ora al keynote di Steve Jobs con le novità Apple per il 2008. La solita tempesta di ipotesi si impenna fino all’ultimo. Tutti aspettano un subnotebook, un qualche oggetto fantascientifico, lo sbarco su Marte.

Guardando l’ultima cifra dell’anno in corso mi rendo conto che sono ormai 10 orbite terrestri da quando ho iniziato a seguire i Keynote di Steve. Crescente eccitazione prima e durante, discussioni peggio dei processi calcistici subito dopo. Ognuno a proiettare su Apple le aspettative più improbabili. I commentatori e Apple stessa a convincerti che erano prioritari passi fondamentali, milestones, come il consolidamento di standard industriali: USB al posto di ADB, QuickTime versione 3 (era il 1998, appunto), fino a Mac OS X in tutte le sue incarnazioni.

Ora Apple è pienamente risanata, carica di liquidi e capitali per produrre innovazione a più non posso. E’ addirittura quasi monopolista nel mercato della musica e dell’entertainment, fa scelte meno “affascinanti” e più strategiche. Ha masse di nuovi fan dall’atteggiamento meno da adepto e più da fan dalla delusione facile.

Strano panorama, vorrei tornarci con più calma.

Eppure il Keynote è un momento importante, il momento più alto della comunicazione Apple, come spiega molto chiaramente Antonio nel suo libro Emozione Apple, da cui si capisce ben più dei dettagli tecnici e markettari di cui si riempirà il sito ufficiale a keynote concluso. Dove Steve mette l’accento, anche se non ti spiega tutte le feature dei nuovi prodotti, quello è il baricentro della nuova strategia, il fulcro dell’innovazione. Che piaccia o meno, che lo compriate o meno.

Non vedo l’ora di commentare il filmato in differita con gli amici stasera. Alle 18 ho un appuntamento importante, niente diretta.

Buon live coverage, ragazzi. Vi invidio.

(finalmente) Microsoft divorzia da Bungie

Is Microsoft divesting Bungie?:

Based on an e-mail from an alleged insider, the post says Microsoft will retain the rights to the Halo franchise that Bungie developed and Bungie will presumably continue to develop Xbox games.

(Via Robert’s shared items in Google Reader.)

Sarebbe la notizia che tutti i Mac-Bungie fan della prima ora aspettavano dall’estate 2000. Vedremo se sarà vero ed eventuali sviluppi.

Nel frattempo continuo a sognare Marathon Infinity 2008

Update: la notizia è confermata con comunicato ufficiale.

Star Wars: Empire at War su Applicando

Questo mese su Applicando (di settembre intendo, che mi ricordo sempre in ritardo):

Star Wars: Empire at War “Quanto più stringete la presa, Tarkin, tanti più sistemi vi sgusceranno via tra le dita”, ammoniva la Principessa Leila ai bei tempi della prima Morte Nera. Provateci voi a conquistare tutti quei pianeti

Recensione scritta in solitario stavolta (ma aspetto Pietro al varco in futuro) del classico titolone strategico a sfondo Star Wars. Si va dal rivivere l’epopea della saga classica e dei prequel alla generica conquista della Galassia; è giocabile dalle due parti, Ribellione e Impero con un discreto mix tra gestione risorse (energia, fabbriche, uomini, truppe) e strategia in tempo reale (RTS) sul campo di battaglia. Appagante l’effetto mi rivivo il film dal punto di vista del Tauntaun.

Masturbatorio per fanatici della saga come me, un po’ meno entusiasmante come gioco in generale.

39 anni e non sentirli



EV Nova t-shirt

Originally uploaded by hanfed.

Sembra che questa maglietta e le bretelle che casualmente l’hanno accompagnata il giorno del mio compleanno abbiano attirato gli sguardi di molti al lavoro.

L’hanno presa per maglietta heavy metal, hard rock, da biker ma nessuno ha indovinato l’origine né ha mostrato di conoscere uno giochi shareware più belli per Mac (poi portato su Win): la serie Escape Velocity della Ambrosia Software.

Roba che usciva quando Philapple andava ancora alle elementari… 🙂

Update: auguri a Roberto, cocompleanno appena conosciuto al RomagnaCamp e già arrivato ai 40.

Apple TV Has Landed

David Pogue stigmatizza la differenza di sempre fra i prodotti Apple e quelli del resto del mondo: il metro del numero di features vs. l’armonia dell’insieme con tutti i suoi limiti.

Apple TV Has Landed – New York Times:

In the end, these early attempts to bridge the gulf between computer and TV perfectly reinforce the conventional wisdom about Apple: Apple TV offers a gracious, delightful experience — but requires fidelity to Apple’s walled garden.

Its rivals, meanwhile, offer many more features, but they’re piled into bulkier boxes with much less concern for refinement, logic or simplicity.

(Via Luca Sofri.)

Con una variabile in più, questa volta: prima di proporre il prodotto, Apple ha fidelizzato legioni di utenti al download di miliardi di canzoni e non so quanti film e telefilm. Sta parlando ad un pubblico già formato e presente, senza fare la vox clamans.

Certo, se serve qualcosa per pleiare i divuix (o vedere i divecs come dicono i più fighetti), basta cercare altrove o tenersi il proprio iMac 20′ con la sua dotazione di telecomando, interfaccia di Front Row e aggiungere un pizzico di codec DivX 🙂

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