Perché venire al MacDay

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Perché il MacDay 2009 comincia fra un’ora.

Perché quando abbiamo incominciato c’era ancora il System 7, senza la X, senza il Mac OS.

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Perché basta guardare le foto.

Premiazioni MacDay2008

Perché quest’anno c’è un documentario imperdibile.

Perché siamo ancora i soliti inguaribili fan-cazzisti che amano e ameranno sempre Apple come le figurine dei calciatori.

Perché ci sono le pizzate e continuano ad esserci.

Perché Nicola D’Agostino ci racconterà una bella storia.

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Perché abbiamo discusso via BBS.

Perché ci siamo scritti su diverse mailing-list.

Perché a lungo non si è capito se era meglio FreePPP o il PPP di Mac OS 8.

Perché noi it.comp.macintosh ma con MacSOUP.

Perché Marco Balestra e faqintosh.

Perché ormai c’è il web2.0, flickr, youtube, iChat AV, Skype, sempre in contatto ma è bello ritrovarsi lo stesso.

Perché al MacDay c’erano le catene di dischi in FireWire mentre Windows era ancora perso a cercare le stampati di rete.

Perché lo ZIP drive ha spopolato e la SCSI fumava al MacDay.

Perché da noi portatili Apple come se piovesse ma qualcuno riusciva a venire da lontano anche con una workstation G4.

Perché “al M.A.C. il POC gli fa una PIP” (antica citazione 🙂 ).

Perché ne abbiamo viste tante e tante ne vedremo ma mai mainstream saremo.

Perché RobRota e Tevac.

Perché Settimio e Macity.

Perché ci sono passate varie genie di redattori Applicandiani (con i miei pezzi sempre in ritardo).

Perché 13 anni dopo ci sono i figli di noi pazzi che possono scorrazzare felici per i prati di Casalecchio.

Perché Stefano ha un sito che ha ancora le pagine che finiscono in .html.

Perché con noi c’è sempre ClaZ.

Ciao Claz!

Claz

Ciao Claz!.

Ciao Claz!

Originally uploaded by BolsoMan [hanfed].

Quando Aaron dall’America mi ha segnalato il ricordo di Settimio, non ci volevo credere, con gli occhi spalancati sul monitor, stentando a riconoscere la foto che io stesso gli avevo fatto.

Ho dovuto leggere il pezzo di Roberto per rendermene conto. Per dire addio a Claudio Zamagni.

E’ difficile spiegare quanto forte possa essere un’amicizia nata per via telematica quando ci si sta abituando a cliccare su “aggiungi un amico”.

Nel 1995 si era usi ascoltare il rumore del modem che oggi sopravvive in qualche fax, sopportarne la lentezza, le cadute di linea, per approdare alla magia di First Class e delle persone che animavano quelle BBS.

Alla base di quella magia le uniche feature erano la capacità di scrivere e la condivisione di una passione comune. Le persone facevano il resto, la loro simpatia, ironia, e quant’altro ci può essere di speciale dentro ognuno.

ClaZ con il suo occhio scintillante, il cacciavite pronto, la conoscenza di ogni circuito integrato e scheda madre di questa terra era una persona speciale. Molto speciale.

Te ne accorgevi dai primi messaggi, siano stati un consiglio su cartucce ZIP vs. EZ, su un overclock, sulla condivisione di dati shareware o sull’organizzare le prime pizzate di BBS a Torino.

E nel suo primo laboratorio casalingo ci incontrammo, io sperduto studente di dottorato in una città nuova, lui come se mi avesse sempre conosciuto a bullarsi dei processori Intel, che non si potevano overcloccare perché avevano l’acqua alla gola mentre i PowerPC se ne stavano bel belli in poltrona. E intanto con un “posso?” apriva il mio nuovissimo PowerBook 165c, regalo di laurea, beandosi di dettagli costruttivi dei tempi d’oro di Apple per me del tutto sconosciuti.

Con una scena simile, estraendo un Duo dalla sua Dock conquistò un altro Claudio portandolo via al mondo Windows. E l’episodio, più volte raccontato in BBS cementò l’amicizia di tutti e tre.

Alla stessa maniera si formavano legami con Bologna, Imola, Cagliari. Era un’epoca di ritrovi di BBS, non c’era skype, non c’era Internet nelle case, en passant. E Claudio si sparava tratte di autostrade per venirci a trovare, insieme alla moglie Maria che ha sempre amorevolmente sopportato noi mattacchioni. Ho cercato le foto della pizzata del 1996 ma non le ho trovate in tempo, aggiornerò il post appena possibile.

L’ultima volta che l’abbiamo incontrato, con Daria è stato a Bologna al bar degli elfi qualche anno fa. Una momento affettuoso come se gli anni non fossero mai passati.

Poi è arrivata Internet, le mailing-list, il POC, i vari MacDay, le battaglie ad Unreal di cui ho sempre sentito raccontare e ClaZ ha lasciato un segno nel cuore di tanti utenti Mac e non.

Avremmo voluto essere anche noi a salutare ClaZ, tra poche ore a Torino. Ad abbracciare Maria e Giovanna. Ma siamo qui, a raccontare quanto Claudio sia ancora qui e continuerà ad esserci.

Ciao, Claz!

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