Non puoi fare tutto quello che ti pare

La pur condivisibile intenzione di avvicinare l’amministrazione pubblica ai cittadini, pertanto, non può spingersi al punto di immaginare una “capitale diffusa” o ” reticolare” disseminata sul territorio nazionale, in completa obliterazione della menzionata natura di Capitale della città di Roma, sede del Governo della Repubblica.

Lettera del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio sul tema del decentramento delle sedi dei Ministeri sul territorio

Il testo integrale della lettera del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio a proposito delle sedi distaccate al nord di alcuni Ministeri è un limpido esempio di applicazione pratica della Costituzione:

Mi risulta che il Ministro delle riforme per il federalismo e il Ministro per la semplificazione normativa, con decreti in data 7 giugno 2011 – peraltro non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale – hanno provveduto a istituire proprie “sedi distaccate di rappresentanza operativa”; […].

Iniziativa autonoma dei ministeri con decreti non pubblicati e mancata informazione del Presidente della Repubblica.

Paragrafo dopo paragrafo un vero e proprio “case study” che spiega significato ed effetto di norme fondanti della Costituzione e dei pesi e contrappesi che Ministri e Presidenti devono rispettare.

Da leggere tutta fino in fondo.

E applaudire.

La Costituzione e l’Uomo Forte

La Costituzione Italiana, come peraltro tante strutture ed istituzioni del nostro Paese, e` un capolovoro di equilibrismi, cerchiobottisimi (questo termine era in qualche vocabolario recente: non cazziatemi) e paura di prendere decisioni. E` fatta in modo che pochi abbiano il potere di decidere e tanti (tutti gli altri) quello di rompere i coglioni. E` stata creata con la paura del ritorno dell'”uomo forte”, non immaginando che un’ordinamento politico che non funziona bene l’uomo forte se lo chiama da solo. Non e` scritto nel codice genetico degli individui nati in Italia che ci piaccia il tipo cazzuto, che parla bene, che tromba a destra e a manca, che ci fa pensare di essere importanti e che fa finta di fare tante belle cose (purche’ questo non comporti di lavorare noi direttamente). E` frutto di un sistema che non funziona bene, per cui pare che la baracca possa essere tirata avanti solo da individui eccezionali. Ci siamo convinti che l’ordinario non possa funzionare, per cui cerchiamo lo straordinario, o l’emergenza–vedi come giochiamo i mondiali o i compiti che assegniamo alla Protezione Civile.

E in questo una bella responsabilita` ce l’ha proprio la Costituzione.

(Marco Lenci via mail)

Dovete sapere che mentre noi stiamo qui a fare la rivoluzione del social web 2.0 e annessi e connessi, un gruppo di fisici nostalgici discute della vita, l’universo e tutto quanto via mail, mettendo rigorosamente gli indirizzi in CC:. Ogni metodo più strutturato viene categoricamente rifiutato.

Orbene, siamo stati giovani e cazzoni una ventina abbondante di anni fa all’ombra degli alberi di Via Irnerio a Bologna e sotto il busto di Augusto scovavamo grandi verità presto dimenticate.

Ora come allora, tra le battutacce e la goliardia vengono fuori cose che meritano di essere conservate, anche se non si è del tutto d’accordo, come in questo caso. Mi sembrava un buon post hoc al mio post sulla Costituzione e la la lingua italiana, anche in assenza di un propter hoc.

Continuo a pensare che Luca Breccia (e non solo lui, a questo punto) debba aprirsi al più presto un blog.

Le Costituzioni non si cambiano con leggerezza

Grammatica italiana – Provincie / province:

Gli aspiranti costituenti si accalcano, peggio che i concorrenti ad un impiego all’Intendenza di Finanza. Quali di loro possono garantire, non dico rettitudine morale e sensibilità istituzionale, che non sono argomenti che qui interessino, ma una decorosa conoscenza della lingua italiana, per dare alla legge fondamentale della Seconda Repubblica una veste non meno degna di quella della Prima?

Questa considerazione invita alla prudenza: le Costituzioni non si cambiano con leggerezza.

(via ciliegie vs. ciliege – WordReference Forums)

Mi è sembrato significativo in questi tempi bui per la Costituzione imbattermi, cercando l’ortografia di ciliegie, in un post del 1998 sulla lingua italiana e la Costituzione. Non c’era ancora la moda dei blog ma c’erano già pericoli per la Costituzione.

La serendipity a volte è singolarmente illuminante, continuando a navigare sullo stesso sito ho incontrato uno studio linguistico sulla Costituzione che riconosce che:

[…] i nostri Costituenti avessero realizzato non solo un capolavoro di saggezza politica, ma anche un grande modello di lingua italiana. Le successive revisioni hanno allungato il brodo, stemperando i principi fondamentali della nostra democrazia in un lungo elenco cavilloso di procedure, ed introducendo il peggior gergo degli azzecca-garbugli e degli acchiappavoti di questo passaggio di secolo.

La Costituzione è bella, tenera, commovente. E la pelle fresca che rinasce sulla cicatrice di una ferita durata venti anni di dittatura, cinque di guerra e due di massacro interno. Leggetela, rileggetela prima di andare a letto e, se sembrerà anche a voi che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete capirete che rende difficilissimo trasformare i progetti egoistici di una sola persona o oligarchia in leggi concrete. La Costituzione è una rete di sicurezza, è il nostro endoscheletro, servirebbe a proteggerci, anche da noi stessi.

Almeno fino ad oggi.

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