Fansubber guest star

Su FriendFeed è comparsa la notizia che un noto blogger abbia partecipato l’altra notte alla traduzione dei sottotitoli dell’ultimo episodio di LOST.

Per l’occasione la produzione ha deciso di cambiare lo speakeraggio introduttivo: ecco il file in due formati: Lost intro voice (m4a), Lost intro voice (mp3).

 

Last but not Lost

01:16:39,294 –> 01:16:43,765
Approfittiamo dello spazio
per ringraziarvi tutti.

753
01:16:44,800 –> 01:16:50,372
Ringraziarvi per aver seguito Lost
con noi, sappiamo che ci volete bene.

754
01:16:51,139 –> 01:16:56,812
Ci rivediamo ancora sull’isola
a Gennaio, con la quinta stagione.

755
01:16:57,679 –> 01:17:02,751
Grazie da tutto il team di Lost!
::Italian Subs Addicted::

E così finisce la quarta stagione di Lost, in un finalone al fulmicotone che lascia per sempre ogni ricordo dei tempi in cui contavano i personaggi, la loro profondità, la loro emotività, l’atmosfera per abbracciare la trama, l’intreccio, il guarda guarda cosa c’era sotto ma tanto non te lo spiego subito, l’azione mitra e cazzotti, le esplosioni.

Se all’inizio era l’isola di Myst ora rischiamo di finire sulle spiagge di Halo (quello Microsoft, non l’originale Bungie che mai vide la luce).

La quarta serie, coi suoi frullati di spazio e tempo, pur qualitativamente precedente alla precedente, si rivela un flashback tra la terza e la quinta. Vedremo a gennaio 2009.

Restano i sottotitoli, quella visione comune virtuale che sostituisce l’esperienza del buio della sala cinematografica; è stata forse l’aspetto migliore di seguire Lost in parallelo con l’uscita americana, ogni venerdi mattina, trovare il lavoro di quel gruppetto di appassionati sconosciuti che, pur non essendo indispensabile almeno a me, ti faceva sentire nel club della prima fila. E con i suoi saluti finali, insieme a quelli alle donne nella puntata dell’8 marzo, ha fatto social network anche senza sito con bordi e logo arrotondati.

Grazie ragazzi. La TV tradizionale è finita. Il telefilm e i sottotitoli on demand sono la realtà. Appuntamento al cinema, in rete. Io pagherei per un servizio così. Capito, Majors?

Relativamente a lost

Se consocete le basi della Relatività generale avrete goduto come ricci alla fine del terzo episodio della quarta serie di Lost.

Se non lo avete ancora visto o, pur vedendolo, avete mancato il godimento di cui sopra, leggetevi prima il bel post di Keplero sugli effetti del campo gravitazionale.

Cercando di rovinare il meno possibile la sorpresa sulla trama (se volete, smettete di leggere qui) ecco alcune considerazioni in ordine sparso:

Lo scarto dei satelliti GPS è di 38 microsecondi/giorno, lo scarto sull’isola è di 35 minuti primi/giorno (ammettendo che sia passato 1 giorno fra l’arrivo di Daniel Faraday con il suo cronometro e il cronometro lanciato dalla nave). Questo significa che il prezzo maggiore da pagare per la nostra sospensione dell’incredulità sono solo 6 ordini di grandezza, roba da poter fare l’hula hoop con un globulo rosso, per intenderci.

Una volta pagato il pedaggio dobbiamo aspettarci un mescolone fra campo gravitazionale e campo magnetico visti i ripetuti accenni alle anomalie magnetiche ma tant’è. Del resto anche il cognome del personaggio è un indizio palese.

Non stiamo a guardare il capello: i primi piani dei sorridenti occhi di Evangeline Lilly valgono da soli la quarta serie, ehm.

P.S.: devo questo post alle selezioni automatiche di Google Reader che presenta in home page le ultime novità. Molto utile per chi ha un arretrato perpetuo.

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