Benvenuta, piccola microblogger!

Un’altra bimba della rete è appena nata in diretta Twitter e FriendFeed.

Se due anni fa si poteva avere qualche dubbio sull’uso del microblogging in queste liete ma concitate occasioni, oggi le cose sono diverse. Twitter, per occasioni assai meno liete, è diventato mainstream, uno strumento di cronaca da saper usare.

Un abbraccione a Domitilla e socio che abbiamo seguito fin qua. Ora le toccherà cambiare il nome in codice.

Update: eccola 45 ore dopo.

E’ nata una blogstar

E si chiama Milan Scoble, ma non c’entra col pallone e affini: è un omaggio alla città di Milano.

Dicevamo ieri della twittercronaca di Scoble e di come non fosse stato il primo a socializzare la nascita di suo figlio su Twitter.

Milan è nato oggi alle 11:24 ora italiana (minuto più, minuto meno, a seconda delle bizze degli ntp server), me ne sono accorto dai twit di scoble che mi comparivano su twitterrific e ho deciso di dare un’occhiata in profondità, per vedere se avesse superato i classici 3-4 annunci che aveva dato Nicola Mattina per la piccola Ludovica. Anch’io 7 mesi fa quando ho vissuto la stessa esperienza non avevo cosi’ tanto tempo per mandare messaggi al mondo e mi sono limitato al tipico sms broadcast uguale per tutti. Alla maternità del Maggiore del resto non c’era wifi, siamo in Italia.

Quando ho aperto la home di twitter di Scoble sono rimasto esterrefatto: non ha smesso di mandare messaggi in continuazione da ieri. Ogni piccolo evento è documentato, e ha avuto tempo anche per le reply ai suoi contatti: c’è la rottura delle acque, l’epidurale, il momento della nascita in formato testo e in formato audio (twittergram), con la precisazione che è stato registrato nell’istante preciso della nascita.

Non mancano le foto su flickr, a partire dal battito cardiaco sul monitor (che gira con software Microsoft) per finire col taglio del cordone.

La cronaca continua, anzi è momentaneamente in pausa dopo l’annuncio che a Milan piace ciucciare le dita del padre. Non credo che Robert resisterà alla tentazione di mandare altri twitt.

Tutto questo polverizza i dubbi che in tempi diversi ci ponevamo prima Sergio e poi Daria ed io nei rispettivi interventi sui blog dei nostri figli, nati per ragioni diverse ma accomunati da una particolare attenzione per la loro privacy.

D’accordo che siamo nella Silicon Valley e che gli Scoble sono dichiaratamente una coppia di Geek. Tuttavia è molto diverso fare la cronaca della coda per comprare l’iPhone, un consesso di geek consenzienti che condividono la stessa passione, un altro invadere il terreno finora toccato solo dalle docu-soap.

La questione non è per niente scontata tantomeno chiara (almeno nella mia testa): è possibile essere un blogger e continuare a conservare una vita separata oppure il gorgo della cronaca always-on, del microblogging trascina dentro di sé ogni aspetto della nostra vita e di chi ci sta accanto?.

Twitter e Tumblr hanno insito nella loro natura la facilità del it’s just a click away. A volte penso che sia una strada in discesa. Cosparsa d’olio.

Un altro blog-figlio nascituro su Twitter

Questa volta si parla del figlio di una blogstar, o meglio della blogstar per definizione.

Scoble sta per diventare padre. E’ buffo vedere le notizie personali mescolate agli annunci tecnologici o all’entusiasmo da geek per il regalo che sua moglie futura partoriente gli ha fatto poche ore fa.

Anche i twit sul bambino si susseguono fra quelli tecnologici e le conversazioni della blogosfera. In qualche caso il contenuto è misto: moglie e marito che giocano con l’iPhone nella sala d’attesa del ginecologo.

Sembra che manchi poco ormai. La coppia è all’ospedale di Stanford e da padre riconosco l’emozione di Scoble:

Twitter / Scobleizer::

I have a new respect for women. Guys, we don’t realize how lucky we are.

Questo 36 minuti fa. Stiamo a vedere che succede.

Non è la prima volta per la blogosfera: poco tempo fa abbiamo seguito la nascita di una piccola Mattina.

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