Ho visto una città civile e sono ancora sotto shock

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Il racconto di viaggio di Antonio Menna a Stoccolma è un pugno nello stomaco non solo per i napoletani ma per chi insegue un’idea di Italia che (ancora) non c’è ma viene inseguito da un’Italia che c’è (ancora) e non lo molla.

Il pezzo va letto tutto ma il suo nucleo più importante sta nella frase:

Ho visto ciascuno prendersi cura del suo tassello di interesse collettivo.

Puoi fare le riforme che ti pare, perseguire gli evasori, incarcererare i criminali, ripulire le strade, inondare di fondi e iniziative la città ma se chi ci abita non si sente parte di una collettività sarà tutto inutile.

Vi chiederete perché ho pubblicato lo screenshot dei pulsanti di sharing e commenti. Perché mi sembrava una bella chiosa all’intervento di Vincenzo Cosenza a State of The Net: uno stesso post ha 10mila condivisioni facebook, 271 su twitter (due ordini di grandezza in meno), nessuno su Google plus e 338 commenti.

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